Un bilancio sul settore del printing? Arriva da Print Census 2018
È uno scenario positivo quello che emerge da Print Census 2018. Secondo i risultati dell’indagine – presentata la scorsa settima a Berlino durante FESPA Global Print Expo – il settore del printing è interessato, a livello internazionale, da una crescita dei ricavi e da un aumento della propensione a investire in tecnologia di stampa digitale. Promossa da FESPA e realizzata in collaborazione con InfoTrends, una divisione dell’istituto di ricerca statunitense Keypoint Intelligence, l’indagine ha coinvolto 1405 aziende, ovvero un 12% in più rispetto all’ultimo Print Census pubblicato a maggio 2015. I partecipanti – i cui dati sono stati raccolti nel corso del 2017 durante eventi FESPA e presso i membri dell’associazione in Europa, Eurasia, Messico, Brasile, Thailandia e Sud Africa – provengono da 102 Paesi, con una portata geografica molto più estesa rispetto all’indagine del 2015 (+59%). Per quanto riguarda la tipologia delle aziende coinvolte, Print Census si è rivolta a operatori di stampa attivi nelle seguenti aree: stampa digitale (17%); serigrafica (15%); segnaletica ed espositori (10%); stampa su tessuti e diretta su capi di abbigliamento (10%); stampa commerciale e reprografia (13%); arti grafiche e creative (11%); e imballaggi (4%).
“Analizzando i risultati del Print Census 2018, siamo lieti di notare nuovamente che la comunità globale entusiasta delle aziende del settore della stampa sta registrando un incremento notevole e sta rispondendo alla domanda crescente aumentando le proprie capacità di produzione, oltre che differenziando i propri prodotti e servizi”, ha commentato Sean Holt, direttore esecutivo di FESPA. “I risultati mostrano un impegno continuo tra i fornitori di servizi di stampa nel comprendere e soddisfare le aspettative in evoluzione dei consumatori. Le imprese mirano a sviluppare strategie di sviluppo orientate ai clienti, sostenute da investimenti programmati in termini di tecnologia e formazione.”
Sei le macro-tendenze chiave evidenziate da Print Census 2018 – che confermano e rafforzano i trend già rilevati dall’indagine del 2015: ottimismo, crescita della domanda, evoluzione del mix dei prodotti di grande formato, investimenti in tecnologia digitale, exploit del tessile, focus sull’ambiente.
- Ottimismo
Parliamo di un settore che esprime un grande ottimismo: l’83% degli intervistati si dichiara fiducioso riguardo al futuro della propria impresa. Si tratta di un dato ben consolidato, con le imprese della stampa digitale di grande formato in continua espansione e un tasso di crescita annuo medio per gli intervistati del 4,2% dal 2007. Oggi, la stampa digitale rappresenta il 44% dei ricavi totali e si prevede un aumento del fatturato del 53% nei prossimi 2 anni;
- Domanda dei clienti
La ridefinizione in corso della stampa come industria di servizi orientata al consumatore è oggi ancora più marcata rispetto a tre anni fa, con le imprese che cercano di soddisfare la tendenza della personalizzazione di massa. Il 72% segnala una domanda crescente per una produzione rapida, il 61% nota una maggiore richiesta di basse tirature e il 59% osserva un aumento delle aspettative per le consegne just-in-time;
- Evoluzione del mix dei prodotti di ampio formato
Il panorama odierno delle applicazioni nell’ambito della segnaletica e delle esposizioni è dominato dai banner, prodotti regolarmente dal 68% dei partecipanti e considerati un elemento di crescita stabile da parte della metà di essi. Le insegne e i cartelloni mantengono la loro posizione del 2015 tra le applicazioni maggiormente prodotte dagli intervistati. I display POS/POP sono in aumento e il 59% delle imprese prevede uno sviluppo di questo segmento. Più della metà delle imprese produce anche maggiori applicazioni adesive, come rivestimenti, grafiche e decalcomanie per veicoli, grazie ai continui progressi dei media degli adesivi stampabili digitalmente. L’incremento stabile degli elementi stampati per la decorazione è lampante e il 74% degli intervistati individua il settore della carta da parati e della decorazioni per interni come quello maggiormente in espansione nella loro impresa.
- Investimenti in tecnologia digitale
Le aziende di stampa continuano a soddisfare la domanda consistente dei clienti per una produzione rapida, basse tirature e consegne just-in-time grazie agli investimenti in tecnologia digitale. A fronte dell’incremento in termini di volume, l’investimento nell’ampliamento delle capacità rappresenta una priorità. Il 54% dei partecipanti la cita infatti come motivazione principale per la spesa di capitale (2015: 34%). La riduzione dei costi rappresenta il 53%, mentre la diversificazione in nuovi mercati e dell’offerta dei prodotti resta un punto chiave dell’investimento per il 53% degli intervistati. L’indagine rivela anche un’attenzione maggiore rispetto a soddisfazione e fidelizzazione dei clienti. Il 34% progetta di investire nei controlli di qualità, il 28% nel web to print, e il 27% rispettivamente nella gestione dei contenuti via cloud e nella gestione del colore, supportati da investimenti in termini di formazione. Le tendenze consolidate dell’evoluzione tecnologica continueranno nel 2018, con l’incremento dei ricavi provenienti dagli inchiostri UV, latex, dalla stampa diretta e dalla sublimazione d’inchiostro, in contrasto con il calo nell’utilizzo delle tecnologie a base di solvente, acqua e prodotti simili. Il 27% dei partecipanti del 2018, nel segmento della segnaletica e delle esposizioni, intende acquistare una stampante a getto d’inchiostro UV (a letto piano o ibrida) e un ulteriore 18% è interessato a investimenti nei roll-to-roll o nel latex. La produttività rappresenta la motivazione di acquisto dominante, con il 63% degli intervistati che cita la maggiore velocità come il fattore principale per l’acquisto di una nuova stampante. Il livello di investimento medio nel segmento della segnaletica e delle esposizioni è del 43% maggiore rispetto al 2015, pari a 144.600 euro.
- Tessile
Print Census 2018 è stato pensato per fornire un quadro più dettagliato del segmento tessile in espansione. I partecipanti hanno incluso il settore della stampa serigrafica con un’attenzione particolare alle applicazioni tessili, i produttori dedicati al tessile e le imprese di stampa diretta su capi di abbigliamento. La stampa su capi di abbigliamento domina nelle diverse imprese tessili, insieme all’abbigliamento sportivo, il tessile per capi di abbigliamento e la fast fashion – a rappresentare le applicazioni in crescita, dette “leader board”. L’implementazione del digitale nel settore tessile è più lenta rispetto agli altri segmenti e in questo segmento la produzione risulta ancora dominata da processi analogici. Tuttavia, tra gli stampatori specializzati nel settore tessile, il 56% ha effettuato investimenti nel digitale e il 19% intende farlo nei prossimi due anni, al fine di coglierne i vantaggi, quali la riduzione dei tempi di immissione sul mercato, le collezioni creative personalizzate, la produzione di prototipi e l’impatto positivo sull’impronta ambientale riducendo i consumi di acqua ed energia. La velocità di produzione è una priorità di investimento per il 69% degli intervistati del segmento tessile, e il 55% desidererebbe stampare direttamente su materiali grezzi. Tali investimenti sono motivati dalla domanda dei proprietari di brand per una produzione orientata al tempo che migliori la catena di fornitura in termini di riduzione dei rifiuti, ottimizzazione delle risposte ai picchi stagionali e consegne locali. Gli stampatori serigrafici e tessili si aspettano un aumento del contributo del digitale sui ricavi della stampa tessile del 12% nei prossimi due anni.
- Esigenze ambientali
L’indagine non poteva prescindere dall’indagare l’atteggiamento dei player del settore verso l’ambiente e l’importanza di una produzione ecosostenibile. Le risposte mostrano che gli investimenti ambientali sono fortemente influenzati dalle aspettative dei clienti in merito a produzioni e materiali sostenibili. Il 76% dichiara che la domanda dei clienti per prodotti ecologicamente responsabili sta influenzando le strategie commerciali, un fattore rilevante per oltre un intervistato su cinque. In risposta a tale domanda, il 32% si è attrezzato con strumenti a gestione energetica efficiente o certificati ecologicamente, mentre altri hanno indicato formazioni su sostenibilità, utilizzo di inchiostri privi di VOC e media riciclabili, nonché programmi di riciclo a fine vita. Il 72% dei fornitori di servizi di stampa ha potuto investire nella sostenibilità senza aumentare i prezzi, preservando le vendite e mantenendo la concorrenza a livello di tariffe.
“Il Print Census di FESPA è un elemento di market intelligence particolarmente significativo poiché riflette la realtà commerciale di circa 1500 imprese del settore della stampa. Crediamo che questa panoramica di base, assieme ad altre iniziative di ricerca di FESPA sulle opportunità principali di sviluppo, possa fornire un beneficio tangibile ai nostri membri aiutandoli a compiere decisioni informate a supporto della loro crescita a lungo termine”, ha aggiunto Holt.
“Per la maggior parte dell’ultimo decennio, FESPA ha consolidato la propria posizione come leader di pensiero nel settore grazie ai continui investimenti nella ricerca”, ha commentato Ron Gilboa, direttore del gruppo Production Technology presso Keypoint Intelligence. “I risultati del Print Census 2018 supporteranno i membri di FESPA nella pianificazione della loro strategia commerciale futura, guidando anche la comunità globale della stampa stampare specializzata verso le aree di crescita del settore e rafforzando il ruolo di FESPA come fonte di informazioni puntuali per gli innovatori in tutto il mondo.”
Il rapporto completo Print Census 2018 è disponibile gratuitamente per i membri delle associazioni nazionali e per membri diretti di FESPA. Per richiederlo, contattate la segreteria di FESPA Italia via email all’indirizzo segreteria@fespaitalia.it o per telefono al numero 0226927081. I non membri possono acquistare il rapporto completo (il costo è pari a 2.000 euro).
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