Un nuovo format ha caratterizzato l’evento annuale di FESPA Italia, che si è tenuto lo scorso 29 novembre al NH Hotel di Milano 2. La filiera di operatori del mercato della stampa specialistica è stata coinvolta in un talk show, una serie di interviste condotte da giornalisti di settore sui temi della stampa tessile, sul Packaging e Direct Container Print, sull’Interior Decoration e Out of Home.
Parlare di stampa tessile può generare confusione, dato che ogni cosa che viene stampata su tessuto rientra in questa macrocategoria che al suo interno riunisce segmenti differenti tra loro. Giuseppe Bosio, esperto del settore che ha collaborato con FESPA Italia per proporre una classificazione del textile printing, ha puntato l’attenzione sulle cinque aree principali in cui si può suddividerla: tessile per abbigliamento, tessile per decor, industrial textile, DTG (direct to garment), ADV & comunicazione. Bosio ha ricordato che ciascuna di queste divisioni ha delle necessità specifiche e che la conoscenza del tessuto è fondamentale per stamparlo in maniera corretta – ad esempio, tessuti per il mercato navale richiedono una impermeabilità all’acqua che lavorazioni per il settore militare non necessitano; per contro, quest’ultimo prevede caratteristiche di assorbimento del calore quasi nulle, per proteggere i soldati dagli infrarossi.
A raccontare alcuni casi specifici stampatori che tutti i giorni si confrontano con queste criticità. Anzitutto Nicola Posarelli di Esanastri, con un focus sulle difficoltà della stampa su pelle. Questo materiale di origine animale obbliga lo stampatore a una conoscenza approfondita e a un’analisi costante poiché ogni pelle presenta delle caratteristiche proprie che la rendono complessa da stampare, solo con determinate tecnologie e inchiostri. Inoltre, essendo la pelle animale spesso utilizzata da brand del lusso, l’alta qualità del lavoro finito è un prerequisito e solo con una cura certosina è possibile raggiungerla e mantenerla duratura nel tempo. Titolare di un’azienda focalizzata sul mercato dell’abbigliamento sportivo professionale per mountain bike, Americo Pezzola di Copicad ha invece sottolineato come la destinazione finale ricopra un ruolo molto rilevante nella scelta del tessuto da utilizzare. Un’attività fisica prolungata come la mountain bike richiede tessuti con delle caratteristiche di traspirabilità e elasticità specifiche. Al tempo stesso, queste non sono identiche a quelle richieste dal ciclismo su strada: prima ancora della fase di stampa, è la ricerca dei corretti fornitori a essere dirimente. A chiudere la sessione Mario di Matteo di Ecotex e Renato Sangalli di Epson, che hanno portato l’esperienza della stampa su finta pelle e raccontato la soluzione tecnologica che le due aziende hanno sviluppato in partnership. La finta pelle, che grazie alla sua origine sintetica non presenta le criticità della pelle animale, risulta più semplice da utilizzare rispetto a quest’ultima, ma non per questo può essere stampata senza alcuna conoscenza della sua natura: ad esempio, l’uso di determinate tipologie di inchiostri può dare origine a dei lavori di bassa qualità e durata o una certa tecnologia essere inadeguata alle richieste del mercato.
Non solo comunicazione ma anche e soprattutto sicurezza, qualità e sostenibilità. Sono queste le richieste più importanti che Alberto Oricco, Quality Assurance Manager di Martini & Rossi – Gruppo Bacardi, fa hai suoi fornitori. Intervistato da Enrico Barboglio, CEO di Stratego Group, ha raccontato insieme al suo storico fornitore Paolo Lorusso, di P&P Promotion, ciò che un grande brand chiede alla catena del valore, insistendo molto sull’importanza della propensione all’innovazione, soprattutto nella logica di utilizzo di tecnologie, materiali e processi ‘sostenibili’. La sostenibilità e l’attenzione all’ambiente sono la chiave delle decisioni dei grandi brand contemporanei, bene interpretate dall’innovazione nella stampa su vetro introdotta da P&P Promotion con il brevetto CMCV, una particolare tecnica di decorazione che permette di intervenire quasi a livello strutturale del vetro, modificando completamente o parzialmente il colore e permettendo di creare le sfumature. Si ottengono effetti traslucidi, coprenti o satinati e si possono anche creare delle decorazioni con finestre, giocando con la trasparenza stessa del vetro. Non vengono utilizzate vernici ma si colorano le bottiglie con polveri di vetro, che fondendosi diventano parte integrante delle bottiglie.
Le conversazioni del pomeriggio sono state aperte da Stefano Tenedini, redattore di WIDE, per il Talk Show dedicato all’Out of Home dal titolo La città si comunica: i nuovi linguaggi dell’arredo urbano. Rossana Rugginenti, marketing and research manager di Kinetic Italia, e Giancarlo Turturici, responsabile Hi-Rezz, hanno raccontato le nuove sfide del segmento affissione nel contesto della città di Milano, mettendo in luce come il mix tra impianti tradizionali, arredo urbano e impianti digitali rappresenti il presente e il futuro della comunicazione nei centri urbani. Specializzata nell’attivazione di audience in movimento, questa media agency ha mostrato come la comunicazione out of home, tipicamente above the line e di massa, stia facendo leva sulle tecnologie digitali legate alla visual communication e alla gestione dei big data per offrire esperienze uniche, di intrattenimento e personalizzate. Sfruttando il valore del contesto, un media tipicamente one-to-many può diventare one-to-one. A concludere la sessione Massimo Costa di Agfa Graphics, che ha portato il punto di vista di un fornitore di tecnologia.
Da fuori casa all’interno delle abitazioni: è Paola Bonfanti, caporedattrice di WIDE, a condurre la sessione sull’Interior Decoration, focalizzata specialmente sulla carta da parati come strumento innovativo di decoro. Azienda storica italiana dalla forte spinta all’innovazione, Jannelli&Volpi progetta e realizza collezioni di carte da parati conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Ne parla Paola Jannelli, responsabile CreativeLab e marketing&comunicazione: attraverso un processo produttivo articolato che – attingendo a un patrimonio storico di saperi tecnologici differenti e stratificati – affianca le tecniche di stampa tradizionali a soluzioni digitali è possibile conseguire quella flessibilità applicativa indispensabile per rispondere ai cambiamenti del mercato. E quali sono le aspettative dell’utilizzatore? Paola Jannelli si confronta con Nisi Magnoni, architetto milanese specializzato nel settore della ristorazione che ha spiegato come il rivestimento murale, se usato con professionalità, senso estetico e attenzione, abbia in architettura delle potenzialità enormi. In questo, l’avvento delle tecnologie di stampa di ultima generazione, digitali ma non solo, ha introdotto finiture nuove e innovative, di grande impatto estetico e dalla portata funzionale. Ha segnato una vera e propria svolta nel mondo delle carte da parati che fino a qualche tempo fa rappresentava l’anti-evoluzione dell’architettura di interni e evocava un’idea di passato e di pesantezza. La decorazione murale può anche essere individualizzata. Dalle carte artistiche alle carte con pattern geometrici passando per quelle fotografiche, sull’e-commerce tapeterie.com si possono scegliere 2000 soggetti e se non si riesce a trovare quello giusto, l’azienda stampa in digitale direttamente da un vostro file. Si tratta di un modello di business completamente differente, abbracciato dall’azienda di stampa Longo, a Bolzano, rappresentata da Silvia Armiento, marketing manager. La sua “pillola” di esperienza ha messo l’accento su un trend sempre più ricorrente in molti aspetti della nostra vita quotidiana: quello della mass customisation. A seguire Edoardo Elmi e Paolo Croldi di Guandong hanno puntato l’attenzione sul punto vendita e sulle necessità di cambi rapidi di comunicazione.
In chiusura di giornata sul palco è salito Matteo Bazzicalupo, co-founder di deepdesign con Raffaella Mangiarotti, che, intervistato da Enrico Barboglio, ha raccontato l’incontro fra arte, prodotti di design e decorazione attraverso gli esempi degli elettrodomestici SMEG – che coniugano, grazie alla partnership con Dolce & Gabbana, classico e contemporaneo in maniera sorprendente – e un prodotto tecnologico dal design minimal come le casse acustiche wireless ad energia solare OM, che mutano pelle nell’incontro con l’arte di Gaetano Pesce.
Commenti recenti